In giro...

La strada percorreva un lungo tracciato serpeggiante in mezzo al bosco, seguendo il corso del fiume che scorreva poco lontano da essa. Il rumore dell'acqua si sentiva come un fruscio attraverso i rami accompagnato dal vento, solo quando i rami si allargavano e una radura si apriva accanto alla strada, luogo ideale per i viggiatori stanchi che si volevano riposare, il canto dell'acqua arrivava forte sovrastando tutto il resto. Il sole brillava vivace in quella giornata di inizio primavera e invogliava a fermarsi sotto le fronde degli alberi per riposare e sonnecchiare cullati dai rumori che correvano nell'aria. Tra quei rumori però se ne alzava un altro, quello di un flauto dolce che, dalle mani di una ragazza seduta per terra, lanciava trilli e gorgheggi calibrati e docili. La ragazza aveva il volto contornato da una nuvola di capelli mossi e rosso fuoco, vestiva una camicia e un paio di pantaloni molto leggeri in un colore sgargiante, dietro alla schiena aveva legata una katana e una tracolla che sembrava essere stapiena. Il copri fronte del villaggio del suono era legato intorno alla bretella della borsa e riluceva brillante e ammaccato alla luce pomeridiana...

"Sei brava!"

Esclamò scendendo a testa in giù da un albero rimanendo appesa solo con le gambe... Tutti i capelli castani rivolti all'ingiù come una cascata

"Dove hai imparato?"

Chiese allegra dimenticando le buone maniere. Non si trovava a casa perchè sua mamma stava organizzando una specie di cenone ddi Capodanno fuori stagione e le avrebbe sicuramente affibbiato qualche compito ingrato se solo si fosse avvicinata più di 100 Mt. alla casa... Sua madre era incredibile... La trovava ovunque.

"Scusa il mio nome è Kira Nara del villaggio di Konoha! Il tuo?"

Disse porgendo una mano all'ingiù... Sorrise guardando la ragazza dai capelli rossi. Si dondolò avanti e indietro divertita. Sode no Shiruyaki le cadde dal fodero...

"Ohcavolo!"

Scese dalla sua postazione fra i rami e recuperò la spada

La melodia che la ragazza stava suonando si bloccò di colpo, e quella abbassò il flauto per riporlo in una custodia di legno lucido e nero, che a sua volta infilò nella tracolla di tela che aveva in spalla.

*Ragazza decisamente sfacciata...*

Pensò mentre si alzava in piedi nel più totale silenzio e si toglieva un po' di polvere dai calzoni: aveva gli occhi di un colore stranissimo tra il rosso e il marrone più scuro che preso in un angolazione diversa andava a diventare verde muschio, e quegli occhi così strani stavano seguendo ogni movimento dell'altra ragazza mentre quella raccoglieva l'arma che le era caduta.

"Kira Nara è... sì ho capito... io sono Rie Idane, sono il Kokage di Oto..."
Ma come ogni volta si pentì subito del tono duro, arogante e presuntuoso, e addolcì i tratti del volto con un sorrisetto enigmantico, si buttò indietro i capelli rossi portandoli dietro le orecchie con un gesto ben calibrato.

"Mi ha insegnato mio fratello a suonare: mi fa piacere che la mia arte ti piaccia. Hai una bellissima spada se mi posso permettere."

"Oh grazie! Penso sia un eredità ma non sono sicura!"

Si alzò e si grattò la nuca sbadigliando... Si sdraiò per terra e iniziò a guardare il cielo con un filo sottile di erba in bocca, guardava le nuvole e cercava di indovinarne la forma. Una sembrava un gigantesco fiore di Loto!
Scosse la testa e ridacchiò

"Secondo te quella nuvola è un fiore di Loto?"

Chiese rivolgendosi al Kokage... Sembrava simpatica

Alzò gli occhi facendo ricadare i capelli lunghi indietro e stringendo un po' le palpebre per non feririsi gli occhi con la luce e si mise a cercare la nuvola che intedeva la ragazza...

"Ma quale... a no, niente l'ho trovata... sì sembra proprio un fiore... davvero magnifico..."
Sorrise felice di poter parlare con qualcuno che finalmente non la trattasse con deferenza come se fosse pericoloso o forse letale darle del tu: odiava quel tipo di persone che si facevano piccole piccole cercando di ottenere dei favori da parte di chi ha più potere di loro. Quella ragazza era davvero diversa dagli altri ninja che aveva conosciuto fin ora: però si diceva che quasi tutti i Konohaniani fossero così aperti e allegri quando non erano in missione. L'immenso fiore di loto che si era formato con le nuvole fu sospinto via da una folata di vento e scomparve lasciando dietro di se brandelli di cirri che ancora volteggiavano biancastri contro il cielo chiarissimo.

"Peccato era proprio bello..."